Intervista al Professor Andrea Fagiolini - "Mastering the treatment of Depression and Schizophrenia" - Firenze, 17 e 18 Gennaio 2017
Professor Andrea Fagiolini
Dal 17 al 18 gennaio a Firenze ha avuto luogo l'evento "Mastering the treatment of Depression and Schizophrenia" di cui lei è il responsabile scientifico. Quali sono stati gli argomenti principali che avete affrontato?
Abbiamo discusso i nuovi trattamenti per la depressione in generale con un focus sulle novità disponibili. Abbiamo valutato i dati dei trials clinici in termini di efficacia e tollerabilità e discusso la corrispondenza di questi con quanto osservato nella pratica clinica. Abbiamo affrontato poi il trattamento della schizofrenia, il ruolo degli antipsicotici long acting e le strategie per garantire una buona qualità di vita, funzionamento e salute medica generale dei pazienti con schizofrenia.
Come è cambiata negli ultimi anni la gestione delle malattie psichiatriche in termini di prognosi e qualità di vita del paziente? E quanta influenza in questo ha avuto l'evoluzione delle terapie disponibili?
Siamo passati da un periodo in cui l’attenzione era limitata a sintomi come l’agitazione, la disperazione, l’insonnia, i deliri, le allucinazione a una fase in cui questi sintomi sono tenuti nella massima considerazione ma in cui ci preoccupiamo anche della tollerabilità dei trattamenti, dell’efficacia sui sintomi cognitivi, dalla salute medica generale, del funzionamento e della qualità di vita.
Si parla, da alcuni anni, di medicina di precisione come forma di medicina a cui si deve mirare. Quanto questo può essere vero anche in psichiatria? Crede sarà mai possibile ?
Anche in psichiatria riconosciamo ormai il fatto che la stessa malattia si esprime in modi diversi nei diversi individui e siamo sempre più consapevoli della necessità di personalizzare il trattamento, tenendo presente che esistono diversi sottotipi di depressione e schizofrenia e che i singoli pazienti rispondono e tollerano diversamente i vari farmaci antidepressivi o antipsicotici. I sistemi farmacocinetici e farmacodinamici sono poi diversi da un individuo all’altro e quindi è necessario che anche il semplice dosaggio di uno stesso farmaco sia personalizzato ai singoli individui.
È possibile parlare, oggi, di ritorno ad un pieno funzionamento per i pazienti psichiatrici (ci riferiamo sia ai pazienti affetti da depressione che a quelli più complessi affetti da schizofrenia)?
Questo è il nostro obiettivo ed è un obiettivo raggiungibile, grazie ai nuovi composti, soprattutto quando il trattamento è precoce e continuato nel tempo .
Il contesto socioeconomico in cui viviamo ha aumentato l'incidenza delle malattie psichiatriche? Se sì, quali?
Nella nostra società, sono aumentati soprattutto i disturbi depressivi e disturbi di ansia, sia come prevalenza che come intensità. Il periodo di crisi economica e una vita in cui è più facile che si verifichino eventi di perdita o avere esigenze che poi non sono facilmente soddisfatte, hanno contribuito a questa situazione. L’aumento dell’uso di sostanza stupefacenti ha invece contribuito all’aumento dei disturbi psicotici e della loro gravità.