La neurobiologia della conversione a psicosi: risultati emergenti dello studio SHARP
La fase ad alto rischio clinico della schizofrenia, quando il funzionamento cognitivo e sociale inizia a mostrare un declino, è associata ad un rischio imminente di psicosi. Durante l’undicesima Conferenza Internazionale sull’Intervento Precoce in Salute Mentale nel 2018 sono stati presentati i dati di imaging (da RM strutturale, RM pesata in diffusione, RM funzionale a riposo) ed i potenziali evento-correlati di un campione di individui ad alto rischio clinico (CHR) che hanno partecipato allo studio SHARP (Shanghai At-Risk for Psychosis), la maggior parte dei quali non aveva mai assunto un antipsicotico. Questi dati forniscono importanti insight preliminari sulla neurobiologia della conversione a psicosi.
Ridotto spessore corticale del network principale del linguaggio negli individui CHR-C
I circuiti del linguaggio sono tra i primi colpiti nella schizofrenia
Elisabetta del Re, Assistant Professor in Psichiatria, Harvard Medical School, MA, ha presentato un’analisi delle RM strutturali di una serie di regioni cerebrali selezionate provenienti da 22 individui ad alto rischio clinico (CHR) che hanno mostrato conversione a psicosi (CHR-C), 130 ad alto rischio senza conversione a psicosi (CHR-NC) e 92 controlli sani.
Sono state osservate differenze significative tra i gruppi in termini di spessore corticale delle regioni cerebrali del network del linguaggio.
Negli individui CHR-C, le correlazioni tra spessore corticale e area superficiale erano diverse da quelle dei controlli sani e degli individui CHR-NC.
Le alterazioni cellulari precedono l’insorgenza della psicosi
Secondo quanto illustrato da Ofer Pasternak, Assistant Professor in Psichiatria e Radiologia, Harvard Medical School, MA, la RM di diffusione free-water consente di esaminare lo spazio extracellulare, mediante modeling dell’acqua libera extracellulare e dell’acqua localizzata nelle vicinanze del tessuto cellulare. Le patologie extracellulari come infiammazione, atrofia, alterazioni di densità e vascolari possono, quindi, essere distinte dalle alterazioni cellulari come deformazione e demielinizzazione.
Le alterazioni cellulari possono derivare da processi alterati di neurosviluppo
Il Professor Pasternak ha descritto l’uso della RM di diffusione per esaminare le alterazioni della materia bianca in 50 individui CHR dello studio SHARP e 50 controlli sani.
I risultati suggeriscono che le alterazioni cellulari precedono l’insorgenza della psicosi e possono derivare da processi alterati di neurosviluppo. Non sono state osservate differenze nell’acqua libera, ma il Professor Pasternak prevede che l’acqua libera sarà osservata come risposta acuta più vicina al momento dell’insorgenza della psicosi.
Un’organizzazione funzionale anomala del connettoma precede l’insorgenza della psicosi
Uno studio sull’organizzazione del connettoma al basale che ha coinvolto 251 partecipanti dello SHARP — 23 individui CHR-C, 135 CHR-NC e 93 controlli sani — è stata presentato da Guusje Collin, Postdoctoral Research Fellow, Harvard Medical School, MA.
La riorganizzazione funzionale del connettoma potrebbe accompagnare la transizione a psicosi
L’organizzazione modulare del connettoma degli individui CHR-C era significativamente meno simile ai controlli sani rispetto a quella degli individui CHR-NC. Le anomalie erano più pronunciate nelle regioni cerebrali comunemente associate alla schizofrenia e la conversione a psicosi è stata tre volte superiore negli individui CHR con organizzazione anomala del connettoma al basale.
L’ampiezza di dMMN è ridotta negli individui CHR con psicosi
La negatività da discordanza (MMN) è una componente del potenziale evento-correlato (ERP) che tiene traccia delle alterazioni nervose nell’arco di millisecondi come un’interfaccia tra risposta comportamentale e meccanismi neurofisiologici, secondo quanto illustrato da Yingying Tang, Shanghai Mental Health Center, Shanghai, Cina. Rappresenta uno dei risultati più solidi e riproducibili nella schizofrenia ed è un biomarker candidato per prevedere la transizione a psicosi.
L’ampiezza di dMMN potrebbe fungere da predittore della remissione
Il Dott. Tang ha presentato uno studio di MMN uditive in 106 individui CHR (al follow-up di 1 anno 18 erano CHR-C e 88 erano CHR-NC) e 90 controlli sani:
- gli individui CHR, in particolare quelli che non erano in remissione o avevano mostrato conversione a psicosi 1 anno dopo, presentavano ridotte ampiezze di dMMN
- gli individui CHR, i cui sintomi psicotici erano in remissione, mostravano ampiezze di dMMN relativamente intatte al basale.
L’ampiezza di dMMN è quindi sensibile alla remissione dei sintomi psicotici e potrebbe fungere da predittore della remissione, nonché da target per l’intervento precoce.