Psichiatria e Medicina Interna: colmiamo il gap
I pazienti con malattia mentale sono molto più vulnerabili di altri pazienti in termini di salute fisica. Muoiono decine di anni prima. Come professionisti, dovremmo esserne consapevoli. La Psichiatria e la Medicina Interna devono potersi integrare meglio tra loro.
Ci sono i misteri della Medicina, ma ci sono anche semplici fatti. Uno di questi è che i pazienti affetti da depressione maggiore hanno un maggior rischio di soffrire di diabete e disturbi cardiovascolari. Inoltre, le persone con schizofrenia muoiono 20-30 anni prima delle persone non affette da malattie mentali gravi.
Robert McCarron (UC Davis, Sacramento, California, USA) ha sollecitato gli psichiatri a rispondere alla sfida che questo problema rappresenta. Pritham Raj, della Oregon Health and Science University di Portland, negli Stati Uniti, è intenzionato a farlo.
I nostri pazienti sono particolarmente vulnerabili al diabete e alla cardiopatia ischemica.
Fisici “a mela” e “a pera”
Secondo McCarron, nell’era della sindrome metabolica (definita da obesità addominale; elevati valori di glicemia, di pressione arteriosa e trigliceridi; riduzione del colesterolo HDL), prevenire l’obesità nei nostri pazienti si sta rivelando difficile.
Un elevato indice di massa corporea (BMI) è associato a molti problemi, incluso il dolore. In termini di rischio cardiovascolare, il rapporto vita-fianchi potrebbe essere più importante. Un rapporto maggiore di 1 ( fisico “a mela”) presenta un rischio cardiovascolare superiore rispetto a quando il peso in eccesso è principalmente presente sui fianchi (fisico “a pera”). Ciò in parte è dovuto allo stress, dato che l’aumento del cortisolo favorisce l’accumulo di grasso addominale.
Ma il controllo e la riduzione del peso sono ancora gli obiettivi principali per molte persone che soffrono di problemi di salute mentale.
Cibo, piedi e dita
- Come primo punto, il Dott.Raj suggerisce di spiegare i seguenti concetti:
- Per le persone che assumono farmaci per problemi di salute mentale, non esiste una dieta specifica che sia migliore delle altre
- Il piatto ideale – di dimensioni normali, senza concedersi il “bis” – è composto per metà circa da frutta o verdura, un quarto da amido e l’altro quarto da proteine
- La restrizione calorica può ragionevolmente portare ad una perdita di peso di 0,5kg a settimana
- Se non si è vegetariani, meglio preferire carne bianca e pesce alla carne rossa
Le bevande dolci sono altamente caloriche e quelle dietetiche non sono delle valide sostitute: sembra che i dolcificanti artificiali inducano una certa “libertà psicologica” che porta al consumo di altri cibi calorici.
In relazione al consumo calorico, le persone dovrebbero abituarsi a muoversi a piedi. È più utile parlare di “attività” piuttosto che di “esercizio”. Camminare fa bene. Si raccomanda di fare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica di moderata intensità.
Il peso e gli obiettivi per perdere peso dovrebbero essere annotati e discussi nel corso delle varie visite mediche. Se non c’è traccia di questi problemi nelle note, i pazienti possono pensare che non siano importanti.
Quanto alle dita, le persone possono essere incoraggiate a trovare qualcosa con cui tenerle occupate che non sia fumare.
Infine, siamo in grado di aiutare i nostri pazienti prescrivendo farmaci caratterizzati da un ridotto rischio di causare aumento ponderale o diabete. La scelta appropriata di quali farmaci impiegare ha una sua importanza, e la politerapia frequente in Psichiatria giustifica la necessità di effettuare un monitoraggio metabolico costante.
Quando cambiare lo stile di vita non è sufficiente
Cambiare lo stile di vita permette di ottenere i migliori benefici. Se questo non dovesse dare risultati, interviene la chirurgia bariatrica, in particolare la gastrectomia verticale parziale. Ma la gastrectomia può portare a problemi di assorbimento di nutrienti e farmaci. Ed esistono casi di comorbilità psichiatriche associate a questo tipo di intervento chirurgico.